Un regalo di poco valore
“[...]
- Così adesso siamo pari - disse con calma la fata, - ora siamo certe della reciproca esistenza. Lavinia, sei stata gentile e generosa. Ti voglio ricompensare per avermi offerto gratis il tuo fiammifero.
«Adesso mi regala un sacco di soldi! - pensò eccitata la bambina, - adesso mi trasporta nella reggia di un Principe che mi sposerà... Adesso mi fa diventare bellissima...e cosa me ne faccio della bellezza? Ah, sì, la gente pagherà per vedermi e con i soldi mi comprerò un sacco di roba da mangiare».
- Voglio farti un regalo eccezionale, - continuò la fata, - un anello magico. Eccolo!
Se lo tolse da una tasca del vestito di velo e lo infilò al dito di Lavinia. Era un anellino neanche d’oro, liscio, senza nessuna pietra.
- A cosa serve? - chiese Lavinia speranzosa che all’aspetto modesto corrispondesse un potere sensazionale.
La fata si mise a ridere da sola, da quella mattacchiona che era.
- A cosa serve? – insistette Lavinia.
- A trasformare le cose in cacca.
- Cosaaa?!
- A trasformare le cose in cacca. Sei diventata sorda, per caso? – le domandò l’altra con un sorriso angelico.
Lavinia cominciò a piagnucolare. – Bel regalo! Non mi mancava che questo anello! Sono già così disgraziata, senza casa, senza mamma, assiderata, a pancia vuota... e tu mi vieni a fare un regalo così! – E cercava di sfilarsi l’anello dal dito; ma quello non si staccava più.
- È tuo per sempre, - disse la fata. – Non potrai mai perderlo. Ma guarda che non è un regalo di poco valore come pensi... Anzi! Se userai la tua intelligenza, vedrai che col potere dell’anello riuscirai a fare grandi cose. Solo, bisogna che aguzzi l’ingegno....”
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